Glocal Eyes - Il Blog

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Quale altro animale si presta meglio ad interpretare lo spirito del perfetto cittadino romano se non il gatto, che è all’apparenza ozioso ed indolente, da sembrare distaccato dalle questioni terrene, ma che poi si dimostra invece sempre vigile ed attento e pronto ad intervenire senza risparmio di energia al momento opportuno.

A CICCIO DE SELLERO, A CICCIO, CASCA’ A CICCIO, ANNA’ A CICCIO, sono tutti modi di dire del dialetto romanesco che significano: al momento giusto, alla perfezione, al punto giusto, a meraviglia.

Su via Gregoriana, strada che venne aperta per congiungere piazza di Spagna con il Pincio, su volere di Papa Gregorio XIII, a cui dobbiamo anche l’attuale calendario ufficiale in gran parte del mondo, al numero 30, appena pochi passi dalla Chiesa di Trinità dei Monti, si trova una delle più strane facciate di un palazzo a Roma; questo palazzo è Palazzo Zuccari.

Da sempre Roma e le sue rovine sono state il rifugio preferito di colonie di gatti di tutte le razze. Infatti calendari e cartoline esposti in ogni edicola e negozio di souvenir, presenti ad ogni angolo del centro storico della città, trovano tra i principali soggetti proprio questi felini immortalati nelle pose più disparate: ai piedi della statua di un imperatore, dietro la colonna di un tempio, affacciati alla finestra di un’abitazione, sui gradini di una chiesa romanica o sul bordo di una fontana barocca.

Quasi ogni pizzeria al taglio o rosticceria a Roma vende i supplì; palle di riso fritte impanate di forma oblunga con un ripieno di mozzarella.

Via di Tor di Nona è una strada che corre parallela all’omonimo Lungotevere, un poco più in basso rispetto al piano stradale ove sfrecciano, quando non sono bloccate dal traffico, le automobili. Il fatto di essere seminascosta ai più, renderebbe quasi anonima la strada che nel passato fu molto celebre perché lì si trovava il famoso Teatro Apollo (già Teatro Tor di Nona, quando fu fondato su volere della regina Cristina di Svezia nel 1670), luogo ove si produssero opere di Bellini, Donizetti e Verdi.