Glocal Eyes - Il Blog

Via di Tor di Nona è una strada che corre parallela all’omonimo Lungotevere, un poco più in basso rispetto al piano stradale ove sfrecciano, quando non sono bloccate dal traffico, le automobili. Il fatto di essere seminascosta ai più, renderebbe quasi anonima la strada che nel passato fu molto celebre perché lì si trovava il famoso Teatro Apollo (già Teatro Tor di Nona, quando fu fondato su volere della regina Cristina di Svezia nel 1670), luogo ove si produssero opere di Bellini, Donizetti e Verdi.

Dicevamo renderebbe invisibile la strada ai tanti automobilisti, concentrati nella guida o impegnati a lanciare improperi al vicino di auto per una manovra imprudente o per svincolarsi dalla tenaglia del traffico, se non fosse che, volgendo lo sguardo verso uno delle costruzioni che fanno capolino dal muretto del marciapiede costeggiante il lungotevere (sulla destra se si segue il senso unico di marcia), si può notare un asino volante. Quest’asino è dipinto sul muro di un palazzetto, con la testa leggermente rivolta verso il basso ma con due grandi ali che lo sollevano verso i piani superiori. Ma che ci sta a fare questo asino proprio lì ? Ebbene, per raccontare come ci sia finito su quel palazzo, bisogna ritornare indietro nel tempo quando nel 1888 i fasti del Teatro Apollo furono bruscamente interrotti con la sua demolizione, a causa dei lavori che prevedevano la costruzione degli argini del fiume Tevere. Nel luogo ove sorgeva il teatro venne posta nel 1925 una stele commemorativa, ancora oggi visibile. La perdita di questa grande attrazione fece si che nel tempo la zona divenne sempre più dimenticata provocando un lungo e costante cammino verso il degrado, fino agli anni settanta del XX secolo, quando la situazione raggiunse un livello insostenibile ed insopportabile per gli abitanti della strada, che non forniva più nemmeno i servizi basilari per una vita decente e le cui abitazioni richiedevano delle profonde manutenzioni e ristrutturazioni. Nel 1976 i cittadini si sollevarono in una protesta verso il Comune, che, fino ad allora, era rimasto sordo agli inviti, e raccolsero anche il supporto e la simpatia di molti ragazzi tra i 20 ed i 25 anni di età tra cui alcuni studenti della facoltà di Architettura.
Con loro decisero di manifestare la loro rabbia non in modo violento ma diventando i primi “writers” di Roma , dipingendo sui muri della loro via il Mondo Ideale a cui essi ambivano, cercando di rappresentare insieme a scene della vita reale anche personaggi fantastici, quali sirene, animali ed appunto un asino volante. Questa era l' Utopia, cioè quella ricerca di una realtà migliore anche se apparentemente impossibile da raggiungere. Tra i vari ragazzi che parteciparono allora a dipingere i murales ci fu anche Isabella Rossellini che dipinse il suo amato cane bassotto. Quella manifestazione non ebbe immediatamente gli esiti sperati, la zona venne recuperata solo recentemente, ed i dipinti con il tempo si andarono logorando fino a scomparire. Rimase l’asino volante, quale simbolo rappresentativo della libertà e del sogno utopico. Nel dicembre del 2013 gli originari “writers”, insieme ai loro figli, grazie ad una autorizzazione del comune, hanno ridipinto su una parete della via un murales il più somigliante possibile all’originale del 1976.
La via è oggi sede di vari locali rinomati, stilisti di moda emergenti e gallerie d’arte. Passando di là ed osservando quell’asinello con le ali viene da riflettere che è vero che gli asini volano nei cieli degli ingenui o degli stupidi, gli stessi forse che credono alle utopie o al manifestarsi di cose meravigliosamente improbabili, ma a Roma i “miracoli poetici” come questo possono accadere ed allora tu forestiero potrai raccontare di aver visto di fronte ai tuoi occhi un asino volante.

DOVE

Via di Tor di Nona, 28/29