


Ebbene dovete sapere che è proprio ad uno di questi felini che Roma ha dedicato una strada, Via della Gatta, ed in passato anche una piazza, Piazza della Gatta, che si trasformò però in Piazza Grazioli, come il palazzo di origini cinquecentesche che divenne di proprietà della famiglia Grazioli nell’Ottocento sul cui portone è presente una targa commemorativa dell’eroe caduto in guerra di Libia nel 1911, Riccardo Grazioli Lante della Rovere.
Ma perché una gatta ha ricevuto l’onore di avere una propria strada?
La tradizione popolare vuole che una gatta che si aggirava tra i tetti della zona si accorgesse del grave pericolo di un bambino che passeggiava sul cornicione del palazzo e che con i suoi miagolii riuscisse ad avvertire la madre che poté quindi salvarlo prima che il pargolo precipitasse nel vuoto.
A ricordo di tale azione venne posto sul marcapiano di Palazzo Grazioli, ad angolo con via della Gatta, una statua in marmo raffigurante l’eroico animale.
La statua dovrebbe provenire dal tempio di Iside (Iseum Campensis) che sorgeva proprio in quell’area.
Questo tempio era dedicato al culto egizio di Iside e del suo consorte Serapide, e fu edificato nel 43 a.C. subendo nel tempo varie vicissitudini legate all’accettazione o meno del culto da parte dell’autorità imperiale.
Da segnalare che all’angolo tra Via della Gatta e Piazza del Collegio Romano, sul Palazzo Doria-Pamphilj si trova una Madonnella, ovvero un’edicola sacra, contenente un dipinto del 1796, dal nome Immacolata Concezione, rappresentante un’immagine di una Madonna che tiene teneramente in braccio una gatta.
Ma trovandoci a Roma una sola leggenda non basta.
Si narra che nel punto preciso dove cadrebbe lo sguardo della gatta si troverebbe nascosto un meraviglioso tesoro.
Sembra che però questo punto non sia ancora stato individuato poiché non risulta, da alcun racconto ufficiale o popolare, il ritrovamento di un tesoro in zona.
Forse perché come scrive Marco Lodoli “i gatti hanno le pupille che guardano l’Altrove”?
In maniera più approssimativa potremmo però notare che sotto lo sguardo della gatta si trovi la Biblioteca Rispoli e giungere quindi alla intellettuale conclusione che il meraviglioso tesoro sia proprio rappresentato dalla cultura in essa contenuta.
